« Una voce! Il mio diletto! Eccolo viene »

Entrare nel tempo dell’avvento : Ora é tempo di gioia 

Ascolto del canto : ora é tempo di gioia 

Il canto ripete con insistenza : « Ora é tempo di gioia, non ve ne accorgete? »

Adesso, ora è il tempo della gioia, il tempo della tristezza, del pianto, delle lacrime é finito. Non te ne accorgi? … ma perché gioire, di cosa gioire? Gioire, non é forse un’illusione? Un voler evadere per autoconsolarci convincendoci che le cose vanno bene quando in realtà…

Quale é la nostra gioia? Perché gioire?

Ascolto del canto : ora é tempo di gioia 

Il canto ripete con insistenza : « Ora é tempo di gioia, non ve ne accorgete? »

Adesso, ora è il tempo della gioia, il tempo della tristezza, del pianto, delle lacrime é finito. Non te ne accorgi? … ma perché gioire, di cosa gioire? Gioire, non é forse un’illusione? Un voler evadere per autoconsolarci convincendoci che le cose vanno bene quando in realtà…

Quale é la nostra gioia? Perché gioire?

« Una voce! Il mio diletto! Eccolo viene »

Ascolta cosa ha da dire a riguardo il Cantico dei Cantici (2,8-17):

Una voce! Il mio diletto!                                               Alzati, amica mia,
Eccolo, viene                                                                   mia bella, e vieni!
saltando per i monti,                                                    O mia colomba, che stai nelle
balzando per le colline.                                                fenditure della roccia,
Somiglia il mio diletto a un capriolo                        nei nascondigli dei dirupi,
o ad un cerbiatto.                                                          mostrami il tuo viso,
Eccolo, egli sta                                                               fammi sentire la tua voce,
dietro il nostro muro;                                                   perché la tua voce è soave,
guarda dalla finestra,                                                   il tuo viso è leggiadro”.
spia attraverso le inferriate.                                        Prendeteci le volpi,
Ora parla il mio diletto e mi dice:                              le volpi piccoline
“Alzati, amica mia,                                                         che guastano le vigne,
mia bella, e vieni!                                                           perché le nostre vigne sono in fiore.
Perché, ecco, l’inverno è passato,                              Il mio diletto è per me e io per lui.
è cessata la pioggia, se n’è andata;                           Egli pascola il gregge fra i figli.
i fiori sono apparsi nei campi,                                    Prima che spiri la brezza del giorno
il tempo del canto è tornato                                       e si allunghino le ombre
e la voce della tortora ancora si fa sentire               ritorna, o mio diletto,
nella nostra campagna.                                               somigliante alla gazzella
Il fico ha messo fuori i primi frutti                             o al cerbiatto,
e le viti fiorite spandono fragranza.                          sopra i monti degli aromi.

 

 

Questo passo della Scrittura ci aiuta a entrare e a vivere il tempo dell’Avvento, tempo nel quale facciamo memoria della prima venuta del Signore Gesù nella carne per prepararci ad accoglierlo quando Egli ritornerà nella gloria.

Il Cantico dei Cantici inizia con una affermazione-constatazione: Il mio diletto! Eccolo, viene

E termina con una invocazione:                                                     Ritorna, o mio diletto

Il diletto é lo sposo, Cristo, il Figlio di Dio che prende la condizione umana. Il Cantico parla inizialmente di una voce: forse di un vagito, quello di un bimbo in una culla. Ed ecco che egli, il mio diletto, il Signore Gesù viene! Il Signore viene, entra nel mondo lascia i cieli per venire sulla terra. Dio stesso si mette in cammino per venire incontro all’uomo, per venire incontro a me.

Questo passo della Scrittura ci aiuta a entrare e a vivere il tempo dell’Avvento, tempo nel quale facciamo memoria della prima venuta del Signore Gesù nella carne per prepararci ad accoglierlo quando Egli ritornerà nella gloria.

Il Cantico dei Cantici inizia con una affermazione-constatazione: Il mio diletto! Eccolo, viene

E termina con una invocazione:                                                     Ritorna, o mio diletto

Il diletto é lo sposo, Cristo, il Figlio di Dio che prende la condizione umana. Il Cantico parla inizialmente di una voce: forse di un vagito, quello di un bimbo in una culla. Ed ecco che egli, il mio diletto, il Signore Gesù viene! Il Signore viene, entra nel mondo lascia i cieli per venire sulla terra. Dio stesso si mette in cammino per venire incontro all’uomo, per venire incontro a me.

« Una voce! Il mio diletto! Eccolo viene » 1

Egli viene saltando, é contento, entusiasta. Il volto del Signore che entra nel tempo e nella storia é pieno di gioia, desideroso di incontrare la sua sposa, che é l’umanità intera e che sono io, ciacuno di noi.

“Egli sta dietro il nostro muro, guarda dalla finestra, spia attraveso le inferriate”. Viene desidera incontrare la sua sposa, ma non entra sfondando il muro. Viene con un gran desiderio di incontrarmi ma rispetta la mia libertà. Quel muro, quell’inferriata sono io a doverli varcare. Ma non lo faccio da solo, di mia iniziativa. Come potrei andare incontro a Dio per mia iniziativa? É lui che “ora parla”. Non più solo una voce ma una parola, lui che é la Parola, il Logos, si rivolge alla sua sposa dicendole: “Alzati, amica mia, mia bella, e vieni!”, le dice: Sorgi, mia amata e vieni!. Questa é la Parola di Dio, parola creatrice che realizza cio’ che dice. Dicendo alla sua sposa di alzarsi, la rende capace di mettersi in piedi, in posizione eretta e di venire, di mettersi in movimento.

La posizione in piedi é la posizione del Risorto. E il Signore invita la sua sposa ad alzarsi. Forse era seduta o sdraiata, o rannicchiata su se stessa. Posizioni che indicano la resa, che indicano che non attendeva più. E quando non si attende si é tristi, chiusi dentro le quattro mura, chiusi nei propri problemi. É la condizione interiore di peccato, di lontananza da Dio ed é proprio in questa condizione che il Signore viene: quando ancora eravamo peccato Cristo é venuto… ci dice s. Paolo.

Lo sposo dice: alzati: risorgi! Ci puo’ sembrare strano che in tempo di avvento parliamo di resurrezione. Nell’avvento facciamo memoria della prima venuta del Signore per aprirci alla II venuta, quella definitiva. Nell’attendere questa seconda venuta viviamo da risorti. Cristo é il Risorto e noi siamo già nel tempo della resurrezione ed é cosi’ che siamo chiamati a vivere. Perché? “perché ecco l’inverno é passato…”

C’é la vita che é esplosa. Il Signore della vita é venuto e ti ha dato la vita. Alzati! Esci dai nascondigli in cui sei andata a rifuggiarti. Esci lasciati guardare dal Signore che viene a visitarti, mostragli il tuo viso, fagli sentire la tua voce. Tutto di te stessa entri in relazione con lo sposo: tu sei bella, pieno di grazia, eleganza e gentilezza. É cosi’ che il Signore ti guarda. Egli ti ammira, ti guarda come un innamorato guarda la sua innamorata e desidera ascoltare la sua voce definita soave, penetrante, che tocca in profondità. Chiede di parlargli, di dirgli cio’ che abita nel tuo cuore.

Poi ci sono le volpi che devono essere prese perché guastano le vigne. Solo poi, solo quando hai scoperto di essere cercata e amata dal tuo Dio, puoi occuparti serenamente di togliere cio’ che é da impedimento a questa relazione.

C’é la vita che é esplosa. Il Signore della vita é venuto e ti ha dato la vita. Alzati! Esci dai nascondigli in cui sei andata a rifuggiarti. Esci lasciati guardare dal Signore che viene a visitarti, mostragli il tuo viso, fagli sentire la tua voce. Tutto di te stessa entri in relazione con lo sposo: tu sei bella, pieno di grazia, eleganza e gentilezza. É cosi’ che il Signore ti guarda. Egli ti ammira, ti guarda come un innamorato guarda la sua innamorata e desidera ascoltare la sua voce definita soave, penetrante, che tocca in profondità. Chiede di parlargli, di dirgli cio’ che abita nel tuo cuore.

Poi ci sono le volpi che devono essere prese perché guastano le vigne. Solo poi, solo quando hai scoperto di essere cercata e amata dal tuo Dio, puoi occuparti serenamente di togliere cio’ che é da impedimento a questa relazione.

« Una voce! Il mio diletto! Eccolo viene » 2

Tutto trova la sua pienezza nella reciprocità che é scoperta ed affermata dalla sposa: “il mio diletto é per me io sono per lui”. Quale scoperta meravigliosa! E la sposa gli dice:

“ritorna, o mio diletto…” Per questo io gioisco, perché lo sposo é con me, lui é già venuto e continuamente viene per stare con me. Ora é tempo di gioia! Non ve ne accorgete!

Prendi del tempo

per ascoltare il canto…

Mettiti alla presenza del Signore che viene…

Leggi il Cantico

Lasciati raggiungere dal Signore che viene

Ascolta l’invito che ti rivolge a lasciarti guardare perché tu sei bello, tu sei bella…

Esci fuori dai nascondigli in cui ti se nascosta…

Alzati, tu sei fatta per stare in piedi, sei fatta per la gioia, per la vita …

Parlagli perché lui desidera ascoltare la tua voce…

 

Puoi concludere con questa preghiera :

 

Io gioisco pienamente nel Signore:

nel suo amore ha guardato la povertà del suo popolo,

ha abbracciato la nostra bassezza,

ci ha innalzato alla gloria del Padre.

 

Ancora risuona l’annunzio gioioso,

l’incontenibile grido del tuo cuore Amante

che cerca l’amata,

che viene a vestirla di un manto di grazia,

a porle sul capo un diadema di gloria,

a fare di lei la sposa adornata,

pronta all’incontro nuziale col re della pace.

 

E tu, Maria, Vergine sposa,

umile ancella e madre del Cristo

che hai portato il mistero di luce

nel grembo accogliente grazie al tuo libero sì,

insegnaci ad essere puri di cuore,

poveri in spirito, lieti nella tribolazione

docili allo Spirito che fa grandi cose nei suoi umili servi.

Amen

 

Suor Luisa Curreli, comunità di Versailles

Preghiera del momento