Arrivo della reliquia di San Francesco ad Anghiari
Nel convento di Montauto, dove hanno dimorato per vari secoli i frati cappuccini, dagli anni ’60 fino ad alcuni anni fa hanno abitato le Suore della Congregazione di Nostra Signora del Cenacolo. È in questo luogo che era custodita la reliquia, un frammento del saio di S. Francesco lo stesso che aveva quando ricevette le Stimmate a La Verna. Dopo alcuni giorni, Francesco ripartì per tornare ad Assisi un’ultima volta. In quell’occasione sostò al castello di Montauto dove lasciò il suo saio in segno di amicizia al Conte Alberto della famiglia dei Barbolani da Montauto e poi, scendendo ancora, Francesco si fermò nei pressi di Anghiari salutò e benedisse il paese piantadovi una Croce. In quel luogo gli anghiaresi vollero costruire la chiesa della Croce per ricordare questo passaggio storico. Dunque, la reliquia, che arriva ad Anghiari grazie alla disponibilità della famiglia dei Barbolani di Montauto e delle Suore del Cenacolo, disponibilità accolta dal nostro Vescovo Andrea Migliavacca, trova la sua collocazione ad Anghiari nella chiesa della Santa Croce. Questa chiesa vuole essere luogo di preghiera, di spiritualità, di cammino perché Francesco insegna che la nostra fede è un cammino.
Una cosa che voglio e mi piace sottolineare è che questa educazione alla fede che le suore del Cenacolo in quasi 60 anni in terra anghiarese hanno portato, hanno lasciato; le suore hanno aiutato tantissime persone nella crescita della fede, nel cammino spirituale, nel confronto con la parola di Dio, oltre che nella crescita spirituale dei piccoli. Il fatto che siano state presenti le suore del Cenacolo alla celebrazione de 6 aprile per noi è stato un legame di grande significato. Ci auguriamo che la presenza delle suore, amata da tantissime persone della comunità di Anghiari, continui con l’insegnamento che ci hanno trasmesso. Leggiamo l’arrivo della reliquia unita alla testimonianza delle suore nel nostro territorio: gratitudine, affetto ma anche l’esigenza di un messaggio alto perché la fede richiede scelte, impegno. È il messaggio di Francesco, è ciò che ci dice il vangelo.
Testimonianza di Don Alessandro Bivignani, parroco dell’unità pastorale di Anghiari
È stata una celebrazione molto curata e partecipata. Mi ha toccato la partecipazione della gente sia durante la celebrazione sia durante la processione. L’altra cosa che mi ha toccato è come la nostra presenza di suore del Cenacolo fosse ancora molto viva e abbia lasciato un bel ricordo e un rimpianto nelle persone. Infatti, sia prima che dopo la celebrazione e durante tutta la processione molte persone venivano a salutarci a farsi ricordare ed essere presenti.
Testimonianza di Sr. Claudia della comunità di Roma
È stata una bella celebrazione, molto partecipata. È stato un momento di festa e di comunione. C’erano le rappresentanze delle autorità civili e religiose. La gente ha partecipato bene ed anche la celebrazione è stata ben organizzata.
Testimonianza di Sr Nancy della comunità di Roma
Ho partecipato con gioia a questo avvenimento particolare del ricordo del passaggio di S. Francesco ad Anghiari e della traslazione della reliquia del saio custodita nella nostra casa di esercizi spirituali di Montauto.
Moltissimi frequentavano il convento di Montauto: persone del luogo, uomini e donne di ogni età che venivano da tutte le parti d’Italia per fare gli esercizi spirituali, per attingere insegnamenti sulla Parola di Dio, sulla fede e nella preghiera, e sovente anche turisti che passavano in questa zona. Tutti, venendo a sapere della presenza della reliquia, volevano vederla e venerarla. Noi suore siamo state testimoni di frutti concreti quali un clima di preghiera diffuso nella casa e un’autentica trasformazione spirituale delle persone che, fosse lunga o breve la loro sosta, erano toccate dalla grazia, per l’intercessione e la preghiera di S. Francesco.
Ho ringraziato il Signore per avercela donata per tutti questi anni e che questo ritorno al luogo dove Francesco è passato porti tante grazie alla chiesa di Anghiari.
Testimonianza di Sr Augusta della comunità di Torino
Da sinistra a destra : suor Claudia, suor Jacqueline, suor nancy, Don Alessandro Bivignani e suor Augusta