“La Croce è collocazione provvisoria” (T. Bello)
Regina e Maria ci raccontano una storia di Resurrezione, in cui la vita ha vinto la morte.
Simona, un nome che ricorre frequentemente tra i bambini e i ragazzi che studiano insieme ai volontari da quasi 20 anni nella stanza “Amici di Simona” o “Sala Studio”. Ma chi era Simona?
Simona era una ragazza di 25 anni, laureata in Giurisprudenza, innamorata dei bambini e a loro si dedicava sia come catechista, sia come animatrice dell’Oratorio e proprio alla conclusione dell’anno pastorale del 2003, colpita da un tragico malore, ha raggiunto la casa del “Padre” in brevissimo tempo.
Regina e Maria ci raccontano una storia di Resurrezione, in cui la vita ha vinto la morte.
Simona, un nome che ricorre frequentemente tra i bambini e i ragazzi che studiano insieme ai volontari da quasi 20 anni nella stanza “Amici di Simona” o “Sala Studio”. Ma chi era Simona?
Simona era una ragazza di 25 anni, laureata in Giurisprudenza, innamorata dei bambini e a loro si dedicava sia come catechista, sia come animatrice dell’Oratorio e proprio alla conclusione dell’anno pastorale del 2003, colpita da un tragico malore, ha raggiunto la casa del “Padre” in brevissimo tempo.
Ancora oggi però è viva, perché, pur se tra qualche difficoltà e perplessità manifestate da alcuni, l’amore della mamma e il patto non scritto tra madre e figlia hanno dato vita ad un’Associazione a lei dedicata. Così è nato il doposcuola condiviso ed inaugurato da don Paolo, l’allora parroco di San Pio X.
I bambini di ieri oggi fanno l’Università o hanno preso altre strade, ci sono meno Italiani e più stranieri, tanti bambini di religione islamica, ragazze con il velo e ormai tanti ragazzi che vanno al liceo.
Ancora oggi però è viva, perché, pur se tra qualche difficoltà e perplessità manifestate da alcuni, l’amore della mamma e il patto non scritto tra madre e figlia hanno dato vita ad un’Associazione a lei dedicata. Così è nato il doposcuola condiviso ed inaugurato da don Paolo, l’allora parroco di San Pio X.
I bambini di ieri oggi fanno l’Università o hanno preso altre strade, ci sono meno Italiani e più stranieri, tanti bambini di religione islamica, ragazze con il velo e ormai tanti ragazzi che vanno al liceo.
Agar, Sara, Marie Rose, Giorgia, Miriam, Hassan e Nikolas, indiani, ucraini, egiziani, cingalesi, ragazzi e ragazze del mondo sono passati per queste stanze.
Pur non conoscendo l’Italiano ed essendo di mondi diversi, imparano a rispettare le culture e le diverse religioni.
A questo si è aggiunta anche “Casa Simona”, un appartamento vicino all’Ospedale Agostino Gemelli dove vengono ospitati i Genitori di bambini e neonati in cura presso l’ospedale.
E Simona sorride come allora, sempre giovane nei suoi 25 anni, pronta a sorridere a noi tutti.
Agar, Sara, Marie Rose, Giorgia, Miriam, Hassan e Nikolas, indiani, ucraini, egiziani, cingalesi, ragazzi e ragazze del mondo sono passati per queste stanze.
Pur non conoscendo l’Italiano ed essendo di mondi diversi, imparano a rispettare le culture e le diverse religioni.
A questo si è aggiunta anche “Casa Simona”, un appartamento vicino all’Ospedale Agostino Gemelli dove vengono ospitati i Genitori di bambini e neonati in cura presso l’ospedale.
E Simona sorride come allora, sempre giovane nei suoi 25 anni, pronta a sorridere a noi tutti.
Da una morte tragica è scaturita e continua a nascere tanta vita, tanto amore.
Vicino a noi c’è stato il sostegno prezioso di Padre Ugo Vanni s.J, ci sono stati tanti sacerdoti, le Suore del Cenacolo, volontari e volontarie, ma dal cielo c’è sempre stata Simona.
La Croce, come scrive don Tonino Bello, è collocazione provvisoria ed è diventata luminosa, perché le lacrime si aprono al sorriso come il sorriso di Simona.
Regina e Maria, amiche e collaboratrici del Cenacolo di Roma
Per saperne di più : Associazione Amici di Simona
Da una morte tragica è scaturita e continua a nascere tanta vita, tanto amore.
Vicino a noi c’è stato il sostegno prezioso di Padre Ugo Vanni s.J, ci sono stati tanti sacerdoti, le Suore del Cenacolo, volontari e volontarie, ma dal cielo c’è sempre stata Simona.
La Croce, come scrive don Tonino Bello, è collocazione provvisoria ed è diventata luminosa, perché le lacrime si aprono al sorriso come il sorriso di Simona.
Regina e Maria, amiche e collaboratrici del Cenacolo di Roma
Per saperne di più : Associazione Amici di Simona