“Inverno dei fiori”

Silvia, giovane studentessa romana e amica del Cenacolo, ci offre il suo sguardo sulla musica contemporanea, parlandoci di un brano in gara allo scorso festival della canzone italiana.

In un tempo di sospensione come quello della pandemia, in cui ognuno di noi è stato costretto a disimparare ciò che prima era la normalità, Michele Bravi decide di scrivere un testo fresco, originale e riflessivo.

Nasce così “Inverno dei fiori”, brano con cui decide di prendere parte alla gara del festival di Sanremo 2022, simbolo di rinascita grazie alla presenza del pubblico tra le poltrone dell’Ariston, al contrario dell’anno precedente.

Michele è un giovane ragazzo di 27 anni, di origine umbra, che fin da piccolo scopre e coltiva la sua passione per la musica. Si distingue per la sua capacità di comporre testi ricchi di significati, malinconici e profondi, accompagnati da una melodia non poco empatica.

La possibilità di poterla diffondere pubblicamente nasce a seguito della vittoria nel 2013 al talent firmato sky uno: X-Factor. Tra le apparizioni più note poi, ve ne sono ben due al festival di Sanremo, nonostante la sua giovane età, tra cui una proprio nell’edizione 2022 con “Inverno dei fiori”.

Come citato prima, “disimparare” è stato proprio un verbo tipico del periodo pandemico, che l’artista per primo decide più volte di menzionare tra i versi della sua canzone.

Siamo stati tutti portati ad osservare anche gli eventi più comuni e banali da un’altra prospettiva, tutto d’improvviso sembrava non apparirci più come un tempo. Ed è per questo che egli chiede più volte che gli venga insegnata nuovamente la strada verso la felicità, da ricercare in ogni momento, anche in quelli più bui come questo.

Come rappresenta il titolo stesso infatti, “Inverno dei fiori” è un’espressione ossimorica che vuole racchiudere buona parte del messaggio che Michele desidera diffondere con le sue parole.

Non è opportuno fermarsi, smarrirsi e perdere la capacità di apprezzare e vivere ciò che ci circonda, anche se non ci appare come vorremmo, piuttosto imparare a godere delle bellezze che ogni giorno possiamo cogliere, comportandoci proprio come dei fiori che sbocciano in inverno.