Donna, dove sono? 

Riflessione nata dall’ascolto della Parola 

Gesù perdona una donna adultera 

“1 Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. 2Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. 3Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e 4gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. 5Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». 6Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. 7Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». 8E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. 9Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. 10Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». 11Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più”. Gv 8, 1-11

Gesù perdona una donna adultera 

“1 Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. 2Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. 3Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e 4gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. 5Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». 6Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. 7Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». 8E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. 9Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. 10Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». 11Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più”. Gv 8, 1-11

DONNA, DOVE SONO?  1

Sconfinamenti spirituali sul testo. Dialoghi e spostamenti.

10Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». 11Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».

Donna, dove sono? “Dove sono andati coloro che ti volevano giudicare” è la interpretazione coerente da un punto di vista letterale del brano rispetto alla prosecuzione di questo unicum evangelico. È Gesù che mostra all’adultera che non è rimasto nessuno a giudicarla. E lo sguardo della donna si muove intorno. Coloro che volevano condannarla sono andati via.

Tuttavia, questo non significa per lei fare esperienza di riconciliazione con la propria vita e soprattutto riconoscersi come amata dal Signore.  Ancora non si è fatta abbracciare dal Dio che tocca le viscere e che trasforma. Ancora non abita in Dio Padre che accoglie e lascia andare nella libertà.

E qui che Gesù guarda in faccia l’adultera e la costringe ad alzare lo sguardo non tanto verso coloro che sono andati via quanto verso Lui stesso. Uno spostamento di prospettiva. Una conversione, appunto.

E, in questo spostamento, immaginiamo che Gesù stesso chieda alla donna “dove sono? non più loro...

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Sconfinamenti spirituali sul testo. Dialoghi e spostamenti.

10Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». 11Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».

Donna, dove sono? “Dove sono andati coloro che ti volevano giudicare” è la interpretazione coerente da un punto di vista letterale del brano rispetto alla prosecuzione di questo unicum evangelico. È Gesù che mostra all’adultera che non è rimasto nessuno a giudicarla. E lo sguardo della donna si muove intorno. Coloro che volevano condannarla sono andati via.

Tuttavia, questo non significa per lei fare esperienza di riconciliazione con la propria vita e soprattutto riconoscersi come amata dal Signore.  Ancora non si è fatta abbracciare dal Dio che tocca le viscere e che trasforma. Ancora non abita in Dio Padre che accoglie e lascia andare nella libertà.

E qui che Gesù guarda in faccia l’adultera e la costringe ad alzare lo sguardo non tanto verso coloro che sono andati via quanto verso Lui stesso. Uno spostamento di prospettiva. Una conversione, appunto.

E, in questo spostamento, immaginiamo che Gesù stesso chieda alla donna “dove sono? non più loro ma “Dove sono Io? Dove sono io per te”? Cioè “mi vedi? Lo vedi che sono qui? Vedi dove sono io qui, davanti a te? Che sono in piedi e ti guardo?”

Benché solo ipotetico (in quanto possibile solo per l’ambiguità del soggetto nel testo italiano, ma non in quello greco), esistenzialmente questo spostamento mostra la sua forza e la sua quotidiana e semplice potenza. Allarga ulteriormente lo sguardo e lo ricomprende. Perché infatti in tutte le relazioni di aiuto, in tutti i percorsi di ricomprensione di sé, quando davvero ci sentiamo irrimediabilmente giudicati e persi, lì ci deve essere sempre qualcuno (e qui è Gesù stesso) che ci riporta alla realtà.

Qualcuno che scuote con forza il buio nel quale siamo caduti e ci permette di guardare oltre. Abbiamo bisogno di esserci per l’altro e che, soprattutto, qualcuno ci sia per noi.

Una persona che ci strattoni e ci ricollochi. Che ci guardi in faccia e ci restituisca quell’amore verso noi stessi che sembra perduto. Che ci chieda di uscire dai nostri labirinti, dalle nostre dolenti autoreferenzialità e ci aiuti a guardare nella giusta direzione. Appunto verso Dio che solo può restituirci quello sguardo autentico su di noi per sentirci sentire veramente figli amati. Perché solo lo sguardo di chi ci ama senza condizioni ci permette di abbracciare la pienezza della nostra vita.

È Gesù, infatti, che ci riporta al nostro “dove sono”.

Alla vita che siamo chiamata a vivere. Che ci ricorda che “Io sono con te”. In piedi, accanto a te. E per questo, guardati e amati, riusciamo finalmente come l’adultera a guardare in maniera nuova noi stessi. Senza giudizio.

Per questo spariscono le persone che ci condannano, per questo siamo capaci di perdono e di perdonarci.

Così e solo in questo modo, dentro la Misericordia di Dio.

 

Testimonianza di Antonella Lombardi

DONNA, DOVE SONO?
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