CHIESA FRANCESE : UN DOLOROSO CAMMINO DI VERITÀ

La commissione indipendente francese ha presentato la sua relazione

Il 5 ottobre scorso, a Parigi, sono stati resi pubblici i risultati dell’inchiesta della Commissione indipendente sugli abusi sessuali sui minori nella Chiesa in Francia (CIASE). Questa ricerca è stata voluta dalla Conferenza episcopale francese e dalla Conferenza dei religiosi e delle religiose di Francia. I risultati sono agghiaccianti e come Suore del Cenacolo ci sentiamo unite alla Chiesa che, in tutto il mondo, esprime sofferenza, vergogna e chiede perdono alle vittime, cercando come intraprendere un cammino di riparazione.  

LA COSTITUZIONE DELLA COMMISSIONE

Il 20 novembre 2018, Jean-Marc Sauvé, alto dirigente, già membro del Consiglio di Stato e della Corte di Giustizia Ue, ha ricevuto da Mgr Georges Pontier, allora presidente della Conferenza episcopale francese e da Sr Véronique Margron, presidente della conferenza dei religiosi e delle religiose di Francia, il mandato di costituire una commissione indipendente per condurre un’inchiesta sulla pedofilia all’interno della Chiesa cattolica francese.

Più precisamente gli obiettivi erano quattro:

1/ indagare sugli abusi sessuali a partire dal 1950

2/ esaminare se e in che il modo tali questioni sono state trattate

3/ valutare le contromisure adottate dalla Chiesa per far fronte alla pedofilia

4/ fare delle raccomandazioni ritenute utili

Il 5 ottobre scorso, a Parigi, sono stati resi pubblici i risultati dell’inchiesta della Commissione indipendente sugli abusi sessuali sui minori nella Chiesa in Francia (CIASE). Questa ricerca è stata voluta dalla Conferenza episcopale francese e dalla Conferenza dei religiosi e delle religiose di Francia. I risultati sono agghiaccianti e come Suore del Cenacolo ci sentiamo unite alla Chiesa che, in tutto il mondo, esprime sofferenza, vergogna e chiede perdono alle vittime, cercando come intraprendere un cammino di riparazione.  

LA COSTITUZIONE DELLA COMMISSIONE

Il 20 novembre 2018, Jean-Marc Sauvé, alto dirigente, già membro del Consiglio di Stato e della Corte di Giustizia Ue, ha ricevuto da Mgr Georges Pontier, allora presidente della Conferenza episcopale francese e da Sr Véronique Margron, presidente della conferenza dei religiosi e delle religiose di Francia, il mandato di costituire una commissione indipendente per condurre un’inchiesta sulla pedofilia all’interno della Chiesa cattolica francese.

Più precisamente gli obiettivi erano quattro:

1/ indagare sugli abusi sessuali a partire dal 1950

2/ esaminare se e in che il modo tali questioni sono state trattate

3/ valutare le contromisure adottate dalla Chiesa per far fronte alla pedofilia

4/ fare delle raccomandazioni ritenute utili

CHIESA FRANCESE: UN DOLOROSO CAMMINO DI VERITÀ

Sauvé ha costituito la commissione riunendo 21 persone, uomini e donne di opinioni, confessioni e specializzazioni diverse, noti per la loro competenza ed imparzialità.

IL METODO DI LAVORO

La Commissione ha lavorato in modo rigoroso e accurato. Ha ottenuto l’accesso quasi totale agli archivi diocesani e non ; ha commissionato un’indagine su scala nazionale all’INSERM (l’istituto nazionale per la salute e la ricerca medica) ; ha potuto trarre giovamento dall’abolizione del segreto pontificio, che copriva i procedimenti canonici oggetto della propria indagine; ha studiato tutti i testi di analoghe commissioni istituite a livello internazionale; ha organizzato numerose audizioni, plenarie e dei diversi gruppi di lavoro, con vescovi, superiori religiosi ed esperti di varie discipline.

Al cuore della propria ricerca la Commissione ha però posto l’ascolto delle vittime. In tutta la Francia, attraverso i canali ecclesiali e quelli laici, ha fatto conoscere il progetto di inchiesta e ha rivolto l’invito a chiunque avesse subito violenze sessuali da parte di membri della Chiesa a manifestarsi e denunciare l’accaduto. È stata istituita anche un’apposita piattaforma telefonica a questo scopo. I membri della CIASE hanno ascoltato numerose persone ferite (dai 6.471 contatti avuti sono state fatte 250 audizioni), ponendosi nei loro confronti non come esperti, ma come fratelli e sorelle in umanità. Si sono lasciati toccare dall’indicibile dolore che veniva loro consegnato, per poterlo a loro volta trasmettere alla Chiesa. ll presidente Sauvé scrive : «Una convinzione si è via via imposta nel corso del tempo: le vittime possiedono un sapere unico sulle violenze sessuali e solo esse potevano rendercelo accessibile per una restituzione. È la loro parola che fa da filo conduttore al rapporto della commissione. Erano vittime e sono divenute testimoni e, in questo senso, attori della verità. È grazie a loro che il Rapporto è stato concepito e scritto».

I RISULTATI DELL’INCHIESTA

Dopo circa 2 anni e mezzo di lavoro la Commissione ha stimato a 2.900 – 3.200, i preti e i religiosi coinvolti in crimini di pedofilia in Francia tra il 1950 e il 2020. Le vittime sarebbero un totale di 216.000 persone e se si includono le aggressioni commesse da laici (soprattutto nelle scuole), questa stima sale a 330.000 persone. Di fronte a questi crimini commessi dai suoi membri, la Chiesa è stata a lungo indifferente, ignorando la sofferenza delle vittime e pensando a proteggersi. Solo a partire dal 2000 sono state prese decisioni importanti per prevenire e trattare gli abusi sessuali, ritenute comunque insufficienti dalla CIASE.

UNO SGUARDO AL FUTURO

Guardando al futuro, il presidente della commissione ha chiesto alla Chiesa “un’azione vigorosa”, sottolineando l’importanza che l’istituzione ecclesiastica riconosca la propria responsabilità in quanto è accaduto e adotti misure preventive nella formazione e nel discernimento vocazionale.

Le 45 raccomandazioni poste alla fine del rapporto suggeriscono delle azioni o piste di ricerca per evitare che quanto è accaduto si ripeta. Esse riguardano diversi ambiti : l’accoglienza e l’ascolto delle vittime, la riparazione del male fatto, un rafforzamento dei meccanismi di controllo interno, alcune riforme nel governo che diano più spazio ai laici e alle donne, il ripensamento della concentrazione dei poteri di ordine e di governo, la revisione di alcuni punti di morale sessuale …

La conclusione del presidente alla presentazione del rapporto ha aperto uno spiraglio di luce in un contesto assai cupo: per Sauvé, ristabilita la verità, si apre il tempo di ricostruire la dignità e la speranza. Non si tratta di una necessità solo della Chiesa perché «essa è parte integrante della nostra società, una sua componente essenziale. È dunque imperativo ristabilire un’alleanza ora incrinata. La Chiesa può e deve fare tutto ciò che è necessario per ristabilire quello che è stato distrutto e ricostruire quanto si è inabissato».

LE REAZIONI DELLA CHIESA

I vescovi, i religiosi e le religiose che hanno commissionato la ricerca, ricevendone i risultati hanno espresso dolore e vergogna profondi, insieme alla determinazione ad agire perché simili crimini non si ripetano. Nella stessa linea le parole di Papa Francesco, riportate da Matteo Bruni, direttore della Sala Stampa della Santa Sede : “Il suo pensiero va anzitutto alle vittime, con grande dispiacere, per le loro ferite, e gratitudine, per il loro coraggio nel denunciare e alla Chiesa di Francia, perché, nella consapevolezza di questa terribile realtà, unita alla sofferenza del Signore per i suoi figli più vulnerabili, possa intraprendere una via di redenzione”.

E LA CHIESA ITALIANA ?

Véronique Garnier, una delle vittime ascoltate, ha posto il problema della possibile recezione del lavoro della CIASE : «Temo soprattutto la reazione dei cattolici. Ho paura che alcuni lo trovino talmente difficile da accettare da rifiutarlo. Da qualche mese prego molto perché i cuori si aprano alla verità che sarà mostrata».

Sebbene il rapporto della Commissione riguardi la pedofilia nella Chiesa francese, i suoi risultati riempiono già le pagine della stampa italiana. Anche nel nostro paese la Chiesa è e sarà confrontata alla sfida dell’accettazione delle proporzioni del fenomeno degli abusi sessuali, che l’indagine della CIASE ha messo in evidenza e che verosimilmente non sono un’esclusiva francese. La Chiesa in Italia non ha ancora condotto ricerche accurate in merito, a differenza dei vicini paesi europei. Si è mossa piuttosto istituendo in tutte le Diocesi un Servizio di Tutela per i minori e, dove possibile, un centro di ascolto per le segnalazioni, coinvolgendo in prima linea soprattutto donne laiche.

Ci auguriamo che il coraggio della Chiesa d’oltralpe e la sofferenza delle vittime, a cui il lavoro della Commissione ha dato voce, siano per tutto il popolo di Dio italiano uno stimolo per aprire il cuore ad una ricerca autentica del modo più conforme al Vangelo per continuare il cammino di lotta alla pedofilia, in spirito di giustizia e verità.

Articolo scritto da Sr Maurizia Sosio, comunità di Roma.

 

Per approfondire, leggi l’articolo di Maria Elisabetta Gandolfi per “Il Regno”

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