Dorothy Day, donna appassionata dei poveri e di Dio
L’8 marzo ricorre la giornata internazionale dei diritti della donna. Per questa occasione possiamo lasciarci interpellare dall’appassionante percorso di vita di una donna eccezionale, Dorothy Day (1897-1980), giornalista ed attivista sociale americana, sempre al fianco dei più poveri e bisognosi.
La giovinezza di questa donna, dal temperamento ribelle e combattivo, è caratterizzata dal desiderio di battersi per i diritti degli operai e delle masse più povere. È spinta da una grande inquietudine, che la porta a spostarsi tra più città degli Stati Uniti, a lavorare per diversi giornali, a provare varie esperienze. Anche nella sua vita affettiva Dorothy si lascia portare dagli impulsi e dai desideri del cuore e stringe relazioni con diversi uomini.
A vent’anni viene incarcerata con altre suffragiste per una manifestazione non autorizzata e in prigione avviene un primo incontro con la parola di Dio. Anche con la Scrittura Dorothy lotta : da una parte è profondamente attirata da quelle parole consolatrici, dall’altra resiste con forza ad abbandonarsi ad esse, perché vuole mantenere la sua indipendenza.
Tuttavia, lentamente, si fa strada in lei il desiderio di abbracciare la fede cristiana e nel 1928 chiede il Battesimo.
L’8 marzo ricorre la giornata internazionale dei diritti della donna. Per questa occasione possiamo lasciarci interpellare dall’appassionante percorso di vita di una donna eccezionale, Dorothy Day (1897-1980), giornalista ed attivista sociale americana, sempre al fianco dei più poveri e bisognosi.
La giovinezza di questa donna, dal temperamento ribelle e combattivo, è caratterizzata dal desiderio di battersi per i diritti degli operai e delle masse più povere. È spinta da una grande inquietudine, che la porta a spostarsi tra più città degli Stati Uniti, a lavorare per diversi giornali, a provare varie esperienze. Anche nella sua vita affettiva Dorothy si lascia portare dagli impulsi e dai desideri del cuore e stringe relazioni con diversi uomini.
A vent’anni viene incarcerata con altre suffragiste per una manifestazione non autorizzata e in prigione avviene un primo incontro con la parola di Dio. Anche con la Scrittura Dorothy lotta : da una parte è profondamente attirata da quelle parole consolatrici, dall’altra resiste con forza ad abbandonarsi ad esse, perché vuole mantenere la sua indipendenza.
Tuttavia, lentamente, si fa strada in lei il desiderio di abbracciare la fede cristiana e nel 1928 chiede il Battesimo.
L’adesione al cattolicesimo è un vero punto di svolta nel suo tormentato percorso di ricerca, perché in Dio trova unità e riesce a conciliare la sua fede e i valori sociali. Inizia così una singolare presenza, non solo sindacale, con i lavoratori più bisognosi. Provvidenziale è l’incontro con Peter Maurin, un fervente cattolico, con cui condivide il suo desiderio di portare il Vangelo nel cuore della società.
Insieme, nel 1933, fondano il Catholic Worker, un giornale in assoluta controtendenza per le sue posizioni radicali, religiose e pacifiste al fianco dei più poveri. Da queste pagine nasce un movimento di sostegno e aiuto ai più bisognosi, con diverse case di ospitalità, che diventano punti di riferimento per tanti.
Dorothy, sostenuta dalla fede, porta avanti con coraggio la sua azione e le sue idee, anche pagando di persona la sua coerenza quando le sue posizioni pacifiste infastidiscono il governo americano e le causano ripetuti arresti. Muore il 29 novembre 1980, a New York, in una delle sue case di accoglienza.
Nel 2000 papa Giovanni Paolo II le conferisce il titolo di “Serva di Dio” e dà avvio ufficiale alla causa di canonizzazione.
Vi proponiamo un video in cui Alberto Guasco, specialista di storia della Chiesa e pensiero politico e sociale, presenta la figura di Dorothy Day. Le sue parole, nella loro sinteticità, aiutano ad andare al cuore di questa figura, suscitando interrogativi e mantenendo viva la complessità di un percorso che ha dato luogo a diverse interpretazioni.
Suor Maurizia, comunità di Roma