Cristiana e Alessandro si raccontano

"Applicare gli esercizi ignaziani nella vita ordinaria"

Domenica 24 ottobre Cristiana e Alessandro, una coppia sposata da 25 anni, hanno condiviso la loro esperienza degli Esercizi nella vita ordinaria con un gruppo di persone interessate ad intraprendere questo cammino.

Cristiana ha fatto il percorso negli anni 2017-2019. Alessandro negli anni 2018-2020. Ecco le loro testimonianze.

Cristiana, qual è la motivazione che ti ha fatto iniziare il cammino EVO ? Come si è andata trasformando questa motivazione? Che cosa ti ha portato a proseguire il cammino ?

Sono stata invitata agli Esercizi nella vita Ordinaria da una mia amica che li aveva già fatti e che aveva conosciuto le Suore del Cenacolo.

Da ragazza, intorno ai 20-25 anni, avevo avuto modo di sperimentare gli Esercizi Spirituali residenziali grazie ad un sacerdote della mia parrocchia che li organizzava. Ho fatto esperienza di 3, 5 e 8 giornate nel silenzio.

A livello spirituale mi avevano fatto molto bene e ho portato sempre nel cuore il desiderio di riviverli.

Domenica 24 ottobre Cristiana e Alessandro, una coppia sposata da 25 anni, hanno condiviso la loro esperienza degli Esercizi nella vita ordinaria con un gruppo di persone interessate ad intraprendere questo cammino.

Cristiana ha fatto il percorso negli anni 2017-2019. Alessandro negli anni 2018-2020. Ecco le loro testimonianze.

Cristiana, qual è la motivazione che ti ha fatto iniziare il cammino EVO ? Come si è andata trasformando questa motivazione? Che cosa ti ha portato a proseguire il cammino ?

Sono stata invitata agli Esercizi nella vita Ordinaria da una mia amica che li aveva già fatti e che aveva conosciuto le Suore del Cenacolo.

Da ragazza, intorno ai 20-25 anni, avevo avuto modo di sperimentare gli Esercizi Spirituali residenziali grazie ad un sacerdote della mia parrocchia che li organizzava. Ho fatto esperienza di 3, 5 e 8 giornate nel silenzio.

A livello spirituale mi avevano fatto molto bene e ho portato sempre nel cuore il desiderio di riviverli.

Cristiana e Alessandro si raccontano 1

Con il matrimonio e i figli non ho più avuto occasione, anche perché io e Alessandro abbiamo sempre fatto cammini spirituali insieme, come coppia, ma questa proposta della mia amica mi è sembrato un segno, una chiamata che sentivo di dover seguire perché era apposta per me.

Mi incuriosiva e mi stimolava vedere come si sarebbero potuti applicare gli esercizi Ignaziani nella Vita Ordinaria.

Ne ho parlato con Alessandro che mi ha incoraggiata a seguire il mio desiderio, sebbene fosse dispiaciuto di non poter vivere questa esperienza con me perché quando fece gli esercizi spirituali da ragazzo capì di non essere portato per il silenzio.

All’inizio mi sono lasciata trasportare e guidare con apertura, attratta da questo cammino senza chiedermi dove mi stesse portando il Signore.

Successivamente ho iniziato a vedere i frutti nella mia relazione con il Signore, sempre più profonda e autentica, nella semplicità e accoglienza di come sono. Ho fatto esperienza di sentirmi amata e di constatare maggiore qualità indipendentemente dalla quantità.

Ho fatto una conquista, un rapporto con il Signore cha sarà per sempre, che nessuno mi toglierà e che ho capito che va sempre coltivato, mantenuto, approfondito. Per questo mi sono sentita spinta anche dopo gli Evo a proseguire il cammino con il corso sul Discernimento.

Il frutto nella vita Ordinaria è di saper leggere (o, meglio, cercare sempre di restare aperta a leggere) gli avvenimenti della mia vita con gli occhi del Signore (lo sguardo di Gesù) per  la ricerca di una maggiore verità in me stessa e nelle mie relazioni quotidiane.

Molto importante durante questo cammino è stato l’accompagnamento della guida spirituale.

Una presenza delicata, che non mi ha mai mollato e che mi ha dato sostegno e incoraggiamento nelle varie tappe di questo percorso, che ha pregato e prega con me e per me.

Indipendentemente dagli Evo ora per me avere la guida è diventato “stile di vita spirituale”.

Alessandro, nel tuo cammino, soprattutto all’inizio, quali sono state le difficoltà che hai dovuto superare ? che cosa ti ha particolarmente “vitalizzato”, quale aspetto bello e buono vuoi comunicare ?     

Sono stato invitato a partecipare a questa esperienza degli EVO da mia moglie e da alcune coppie di amici che avevano già completato l’esperienza.

Inizialmente ho dovuto superare due grandi ostacoli :

  • Separare il cuore dalla mente nel decidere come comportarmi di fronte a determinate situazioni. Mettersi in ascolto del proprio intimo e farsi guidare nelle scelte della vita dal cuore e non dalla razionalità per me era un’utopia. Le prime volte che ci provavo  mi ripetevo spesso dentro di me che quello che mi suggeriva il cuore rispetto a quello che mi induce a fare la testa era completamente folle, senza una logica e che mi avrebbe condotto alla rovina.
  • Stare in silenzio e scoprire in profondità chi sono veramente, senza dovermi giustificare con qualcuno delle mie azioni o nascondermi dietro a qualcosa o cercare un alibi per come mi ero comportato. Spesso durante i miei momenti di silenzio mi sono sentito inadeguato, ipocrita e insoddisfatto e sentivo di indossare una maschera solo per salvare la faccia davanti agli altri o per non essere giudicato diverso o debole ed essere poi isolato da loro.

Cosa mi ha vitalizzato e mi ha spinto a superare queste sfide che mi si presentavano ?

Fondamentalmente tre cose :

  • Ogni volta che rileggevo il vangelo la spinta del mio cuore mi portava sempre nella stessa direzione, a prendere la stessa decisione. Quello che pensavo inizialmente potesse essere una rovina si è rilevata poi praticamente una benedizione e pian piano ho sperimentato che prendere decisioni con il cuore ha contribuito a migliorare il rapporto con mia moglie, con le mie figlie e con gli altri.
  • L’essere me stesso e essermi scrollato la mia maschera di dosso mi faceva sentire più libero, e soprattutto non sprecavo più molte energie per difendermi, per trovare delle giustificazioni e queste energie le potevo utilizzare per trascorrere più tempo insieme alla mia famiglia, essere più presente e partecipe nelle loro vite e organizzare momenti divertenti con loro, cose che sinora avevo un po’ trascurato. Avevo un po’ riorientato e cambiato le priorità nella mia vita.
  • Avevo trovato un amico segreto con il quale confidarmi in libertà e potermi rivolgere ogni volta che volevo essere veramente me stesso e non un’immagine di me stesso.

 

Testimonianze raccolte da sr Anna Maria Tittarelli, comunità di Roma.

Preghiera del momento